Apro il meteo sul mio smartphone, mi viene da chiedermi “definiamo smart..”, e trovo questo: ALLERTA pioggia moderata. Non è la prima volta, ogni giorno il meteo mi propone un po’ di angoscia… ogni giorno. Ogni giorno stato di allerta. Allerta pioggia moderata è un controsenso, è una presa in giro, è cattiveria.
Allerta luna piena.
Allerta brezza sottile.
Allerta sole tiepido.
Allerta nuvole bianche soffici.
Davvero? Davvero la pioggia moderata mi deve comunicare uno stato di apprensione? Si.
La risposta è si. Forse sta qui lo Smart, l’Intelligenza voluta, il dolo, l’ansia preterintenzionale. Dobbiamo vivere ogni giorno in un perenne stato di allerta, di ansia più o meno sottile, di paura. Il sentimento della paura è adesso al massimo del suo potenziale sociale. E’ pane quotidiano che ci viene servito colazione, pranzo e cena. Non è più il tempo della crisi finanziaria 2008, delle primavere arabe, dell’Isis. Non c’è più qualcosa che fa notizia. Dal famoso COVID 19, ringrazio per il 19 che mi ricorda più o meno l’inizio del declino… febbraio 2020 per noi Italianucci… da quel panico lì non c’è mai più stato un giorno di respiro, di tregua. Non bastava il covid a mandarci in terapia intensiva, io vorrei ossigeno dalle allerte, è la paura ad attanagliarci i polmoni, a farci mancare l’aria.
Non so se i tempi sono maturi per ironizzare ma una delle cose più divertenti che ho letto è stato un meme che proponeva il Nobel per la medicina a Putin per aver sconfitto il famoso covidde. A parte gli scherzi, è andata così, senza combinazione di causa, senza passare dal via, anni di panico e isolamento e delirio collettivo e famiglie distrutte, alienate, in lutto, perdite emotivamente irrecuperabili, cose per cui dovremmo stare a riflettere e elaborare a lungo ma no, non possiamo, non si può manco parlarne più, c’è la guerra, la guerra in Ucraina, è grave, ci invaderà la Russia, non abbiamo i soldi per pagare le bollette, il carrello della spesa costa più di un sacchetto di diamanti o oro puro, la benzina ci uccide (non il petrolio bada bene, il costo del barile) ogni cosa va male, malissimo e uno pensa che non potrebbe andare peggio ma c’è un attentato terroristico di Hamas e si, il peggio ancora non l’avevamo visto, esiste, è qua, dai nostri dirimpettai di mediterraneo, il peggio vero, la tragedia. Ma noi siamo nella tragedia costante da quattro anni ed è una difesa del cervello completamente umana di abituarsi a tutto, non possiamo più discernere la gravità di qualcosa se è costante. Nessuno può reggere uno stato di emergenza per più di un mese, figuriamoci come stiamo dopo quattro anni ininterrotti di paura e panico.
E lì sta il dolo, la cosa subdola, l’allerta costante non mi permette di pensare. Ed evidentemente è molto meglio se non pensiamo, se arriviamo al punto di non provare più nulla direttamente.
Insegno ginnastica posturale e quando si lavora col corpo l’importanza del riposo è fondamentale. Fatto un esercizio, parte attiva, ci vuole il tempo di fermarsi e dare al corpo la possibilità, il tempo di elaborare il lavoro fatto, di poter imparare qualcosa, e va fatto da fermi, parte passiva.
Non lo dico io, lo dice una cosa chiamata sistema nervoso, lo dice la meccanica, lo dice il nostro funzionamento. Abbiamo il bisogno fisiologico di quiete per poter elaborare i dati, per processare informazioni, per prendere decisioni, per far si che affiorino idee e progetti. Adesso perfino la natura è in tilt e salta il tempo della semina, il tempo dove la terra non produce nulla, bisogna poter aspettare che il tempo dia i suoi frutti, il momento del raccolto. Aspettare, Silenzio, Noia. Parole che vorrei insegnare ai bambini, parole che andrebbero tutelate, parole di cui dobbiamo riappropriarci prima che diventino qualcosa di cui non abbiamo più idea del significato, che dobbiamo cercare in internet (non so se qualcuno usa ancora il Devoto Oli cartaceo) per leggere a cosa si riferivano.
Se sono perennemente in uno stato di emergenza il mio cervello va in tilt peggio della mimosa che non sa più quando fiorire, non ho il tempo di capire cosa sta succedendo, reagisco e basta. Reagire è cosa molto diversa dall’Agire. Reagire a uno stimolo costante è un automatismo, una difesa, un attacco, un impulso. Agire significa avere la libertà di scegliere cosa voglio e cosa posso fare. Agire significa aver preso l’iniziativa e non possiamo illuderci che nell’allerta continua io possa agire. Vi ricordate i nonni che ti dicevano “dormici su”, “in queste condizioni non puoi prendere una decisione perché sei troppo agitata?”. Il rischio di prendere decisioni sbagliate nella reazione è altissimo, Netanyahu ne sa qualcosa, e noi siamo agitati, siamo sempre più agitati, basta osservare un marciapiede, guidare per dieci minuti nel traffico, entrare in un bar per rendersi conto che non stiamo bene. Ci dividiamo nell’iper ansia da “se mi fermo sono perduto” all’estremo opposto: mi spengo definitivamente e non capisco più niente. Sarà un caso che adesso ci sono più negozi che vendono CBD di quante sono le gelaterie? Sappiamo che sei agitato, lo sappiamo perché quella agitazione l’abbiamo creata noi, e ti diamo il contentino per rilassarti.
Detto fra noi Dio benedica la CBD piuttosto che le benzodiazepine o le slot machine. E opinione mia, meglio dieci canne in più che la produttività h24 per cui per stare sul pezzo devo “sniffarmi un pezzo”.
Ma se ci ribellassimo a questa paura costante? A Firenze ci sono degli schermi del comune dove sempre più spesso c’è scritto: “Attenzione! Pericolo caduta rami e tegole dal cielo.”
Potrebbero direttamente scriverci: “Ricordati che devi morire”. E magati lo facessero, magari lo facessimo!!! Perché forse se riprendiamo per mano l’ipotesi che moriremo avremmo molta più voglia di vivere meglio di così, di goderci la vita e amare e ridere e danzare. Se facessimo pace con l’idea che <Oh, alla peggio muoio> andrei a trovare i miei cari in ospedale e non avrei paura di un abbraccio, camminerei per strada fiera e giocosa e riderei in faccia alla paura di invecchiare, all’acido ialuronico, a tutto ciò che è creato a tavolino per crearci questo panico costante e, una volta ripulito il mio sistema dall’allerta pioggia moderata, potrei trovare lo spazio dentro di me di sentire di nuovo cosa sia l’allerta vera. Che sia cosa sta succedendo con l’Oms, che sia realizzare davvero cosa significhi una guerra sia essa in Somalia o dentro le mura di casa mia.